sabato 18 febbraio 2012

Sant'Antoni del purcell

Leggo:
“Domenica 15 gennaio a XXX, come è consuetudine, si è festeggiato solennemente il compatrono S. Antonio Abate, molto amato dalla popolazione. E’ stato venerato nella S. Messa delle ore 11,00 sostenuta dal Coro Parrocchiale diretto dal Maestro XXX e, terminata la celebrazione, i parrocchiani si sono stretti attorno a molti tavoli imbanditi per degustare la “cassoeula” , sapientemente cucinata da un’equipe di cuochi sopraffini, “quelli della rosticceria di Cascina Santa Cotica”!!!
Tutta la Comunità si è poi radunata in processione lungo le vie del paese per testimoniare l’attaccamento alla figura del Santo e per manifestare l’orgoglio di una fede così concretamente vissuta!
Presso il Centro XXX, dove è terminata la processione accompagnata dalla Banda di XXX, è stato acceso il falò che tanto entusiasma grandi, “molto grandi” e piccini che, tutti insieme hanno apprezzato le ottime frittelle, preparate ovviamente dalla già rinomata cucina parrocchiale”.

È un ritaglio di bollettino parrocchiale in terra di Brianza.
Non so se ridere o piangere di fronte a questo ingenuo impasto di idolatria e culinaria, per cui il “manifestare l’orgoglio di una fede così concretamente vissuta” alla fin della fiera sembra tradursi nel mettere le gambe sotto un tavolo per addentare il maiale fumante, prima d'aver portato a spasso per il paese la statua del santo di turno.
Davvero penso che ognuno debba poter credere come vuole, e come può. Certo è che con questo tipo di approccio, tra fumi d’incenso e di rosticceria, la vita del ghiotto devoto probabilmente filerà via liscia come l’olio per molti e molti anni, colesterolemia permettendo.
Le cose andranno diversamente quando, in nome della medesima fiducia nell’evangelo, il pio devoto si trasformi in credente e voglia testimoniare almeno qualche aspetto della radicalità richiesta da Gesù ai suoi: sedere a mensa con i rifiutati, parteggiare per gli esclusi, chiamare pane il pane e vino il vino di fronte alla violenza e al sopruso. Guardarsi dal blandire il potere, persino quello religioso, ma desiderare soprattutto la giustizia nei confronti dell’orfano e della vedova.
Facile allora che per lui si faccia buio su tutta la terra. E che persino la banda taccia.

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1 commento:

  1. "dimmi come preghi e ti dirò chi sei"
    Sono d'accordo con te, non so se ridere o piangere.Tra la gola a S.Biagio,il seno a S. agata,gli occhi a S.Lucia, e tutte le madonne sparse sul territorio invocate ad ogni malanno si perde la centralità della fede in Cristo.
    Svegliaaaaaaa!
    Virò

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